Sono oltre 4 milioni le richieste pervenute su scala nazionale all’Inps per il pagamento dei bonus da 600 euro per i lavoratori autonomi, oltre 3 milioni 36 quelle già liquidate al 17 aprile dall’Istituto, rispettando la dead line fissata dal governo per metà mese. Dalla Regione Marche sono pervenute all’Inps circa 118 mila richieste, 91mila, pari al 77%, quelle già liquidate a professionisti e lavoratori con rapporti di collaborazione coordinata, iscritti all’Inps, autonomi iscritti alla gestione speciali dell’Ago, stagionali del turismo e stabilimenti termali, lavoratori agricoli e dello spettacolo. Stando ai dati dell’Inps al 15 aprile, in provincia di Ancona, ad esempio, le richieste già pagate sono oltre 15 mila, altrettante nel maceratese. Oltre 20 mila richieste, alla stessa data, sono invece arrivate all’Inps dalla provincia di Pesaro, di cui 12 mila accreditate accreditati alla stessa data ai lavoratori. Altre 14 mila risultavano inviate dalla provincia di Fermo, sono state oltre 8 mila quelle liquidate già mercoledì. In provincia di Ascoli Piceno su 16 mila richieste 9 mila lavoratori hanno ottenuto il pagamento così come altri 3 mila autonomi della provincia di Fano e oltre 4 mila della provincia di Iesi. “L’Inps è riuscito a rispettare le scadenze nonostante tentativi di sabotaggio e attacchi informatici, sui quali sono in corso indagini, grazie a un lavoro a ritmi serrati del personale dell’Istituto - dice il senatore del M5S Sergio Romagnoli, componente della commissione Lavoro di palazzo Madama –. Con il Decreto Cura Italia, il M5S con il ministro Catalfo è riuscito a dare una risposta a 19 milioni di lavoratori dipendenti e autonomi, in una fase complicatissima per il Paese, con molteplici strumenti: dai voucher da 600 euro per la babysitter per i dipendenti, che salgono a 1.000 euro per i lavoratori della sanità e delle forze dell’ordine, agli ammortizzatori sociali ordinari e in deroga fino a 9 settimane, ai bonus per gli autonomi, per i quali lavoriamo a un aumento dei bonus ad aprile”. “Il decreto Cura Italia, insieme al Liquidità e agli altri provvedimenti rientra tra i primi interventi del governo per arginare gli effetti del lockdown e dare ossigeno a imprese e lavoratori”. “Ora – prosegue - dobbiamo rafforzare le misure di sostegno ai cittadini in difficoltà con i 3 miliardi per il Reddito di emergenza e dare ulteriore liquidità ai Comuni, ai quali il governo ha già trasferito 400 milioni di euro per buoni spesa e aiuti alimentari per i più fragili”. “Ora bisogna sostenere le amministrazioni locali, in modo che possano senza criticità erogare servizi pubblici essenziali ai cittadini e ristorale in caso di mancati introiti”, osserva il senatore marchigiano, rilanciando l’appello dei sindaci del M5S al Governo per la fase 2, condiviso peraltro dal viceministro all’Economia Laura Castelli. “L’idea – fa sapere - è attivare un fondo che intervenga, in modo chirurgico, guardando a ciò che accadrà nel flusso economico dopo la ripartenza con interventi mirati anche per la piccola e media impresa”. “Pensiamo - conclude - a un pacchetto di misure specifiche per il turismo, la filiera dell’accoglienza e della ristorazione, oltre a interventi per sbloccare gli investimenti”.