Ecco l’intervista realizzata da La Notizia a Sergio Romagnoli, portavoce al Senato del MoVimento 5 Stelle.
Qui il testo integrale
II bollettino delle morti sul lavoro si aggiorna costantemente. Ieri un nuovo incidente mortale a Milano e un altro operaio è in gravissime condizioni. Come si spiegano tutti questi casi, senatore Sergio Romagnoli, capogruppo MSS nella commissione d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia?
«Assistiamo quotidianamente a un bollettino di guerra. In Italia nel 2021 si sono registrati 1.221 incidenti mortali, con una media di 3 incidenti al giorno. Sono diverse le cause alla base di questa emergenza, a partire da una cultura della sicurezza assai deficitaria nel nostro Paese, che va scardinata perché induce a sottovalutare il rischio infortuni e a non prevedere adeguati investimenti per prevenirli. In più chiedo che occorra un intervento straordinario e deciso da parte dello Stato. Basta chiacchere, vanno potenziati i controlli, puntare sull'interoperabilità delle banche dati e istituire una Procura nazionale del Lavoro, con magistrati specializzati, che operi in coordinamento con tutti i soggetti che si occupano di sicurezza e capace di dare una risposta celere alla domanda di giustizia che proviene dai cittadini. Abbiamo presentato un ddl, che ha cominciato il suo iter nelle commissioni Giustizia e Lavoro del Senato. Se c'è la volontà politica, la legge potrebbe vedere la luce entro la legislatura».
Come porvi rimedio?
«Servono più investimenti e risorse, bisogna potenziare l'azione dell'Ispettorato del lavoro e poi occorre intervenire sul piano culturale con campagne informative capillari nelle aziende, ma anche nelle scuole».
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando propone di subordinare l'ottenimento dei benefici connessi ai bonus edilizi all'applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore.
«Il Superbonus 110% è uno strumento che ci sta consentendo di ristrutturare l'Italia, a costo zero. Ha avuto un impatto positivo sull'occupazione e sul Pil, facendo ripartire il comparto edile, fermo da decenni. La proposta del ministro Orlando va nella direzione da noi tracciata. Alla legge di Bilancio, infatti, avevamo presentato un emendamento, che adesso stiamo riproponendo anche al decreto Sostegni Ter, che punta a subordinare l'accesso ai bonus edilizi, da parte delle aziende, al requisito della professionalità, in ordine al tipo di lavorazione da eseguire. Questa norma ha un duplice scopo: ridurre il rischio frodi e tutelare gli imprenditori onesti. I furbetti vanno fermati, ma non è affatto limitando la cessione dei crediti d'imposta legati ai bonus edilizi che si risolve il problema. Serve piuttosto un obbligo esplicito per le imprese, che subordini l'accesso al beneficio al possesso di criteri ben precisi, tra cui l'applicazione dei CCNL dell'edilizia e il rispetto degli standard minimi di sicurezza. La ripresa deve basarsi sul lavoro di qualità, dove per qualità si intende comprovata esperienza nel settore da parte di chi esegue lavori di ristrutturazione, applicazione dei contratti, soprattutto, rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri».
Le imprese lamentano che non trovano manodopera. Sempre il ministro Orlando ha posto il problema dei bassi salari. C'è speranza che si introduca il salario minimo?
«Il ddl sul salario minimo orario, a firma Catalfo, è in discussione nella commissione lavoro del Senato. Va data massima priorità a questa nostra battaglia storica. Con un accordo tra le forze di maggioranza sì potrebbe arrivare al via libera al Senato tra aprile e maggio e, dunque, approvare la legge entro l'estate».