L’avvio della procedura di licenziamento collettivo dei 189 lavoratori del sito di Jesi della Caterpillar Hydraulics Italia, che produce cilindri idraulici, avvenne con una condotta antisindacale. A stabilirlo, accogliendo il ricorso d’urgenza presentato dalla Fiom Cgil, è stato il Tribunale di Ancona. In particolare, il giudice contesta all’azienda – che aveva annunciato la chiusura della fabbrica – il fatto di aver dato avvio alla procedura lo scorso dicembre, nonostante utili e bilanci in attivo, senza aver adempiuto tempestivamente agli obblighi di informazione preventiva previsti dal contratto e dall’accordo integrativo aziendale.
La sentenza riconosce ancora una volta e quindi con valore generale, l'importanza del diritto di informazione contenuto nei contratti nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori e ha condannato la #CATERPILLAR a corrispondere alla Fiom, a titolo di risarcimento del danno, la somma di 50 mila euro, di cui verrà decisa la destinazione", tuttavia questo non revoca la procedura di licenziamento collettivo.
Resta comunque una prima vittoria per i lavoratori, che in questi mesi hanno messo in campo una resistenza straordinaria.
Ora occorre dare seguito con una soluzione industriale che garantisca la ripresa produttiva e la continuità occupazionale nello stabilimento di Jesi per tutti i lavoratori.