Roma - “E’ noto a tutti che l’innovazione tecnologica gioca un ruolo fondamentale nel mondo in cui viviamo. L’attuale governo italiano ha un ministro ad hoc per la transizione digitale, tanto è importante questo “comparto”. La nostra quotidianità è tutta incentrata sulla connessione perpetua, sulla telefonia mobile, sull’aggancio a reti di telecomunicazione. Eppure sul fronte normativo lo scenario è oltremodo confusionario, fermo alla cornice ormai superata di una legge quadro del 2001, e c’è la necessità impellente di dare una svolta per affrontare le grandi sfide che ci attendono. In primis quella di incanalare l’avanzamento tecnologico in un percorso chiaro e trasparente, che da un lato non freni il percorso inesorabile dell’innovazione tecnologica, e dall’altro tuteli la salute dei singoli cittadini. Ieri pomeriggio in Senato abbiamo parlato proprio di “avanzamento tecnologico consapevole” insieme a due grandi professionisti come la dottoressa Fiorella Belpoggi , direttrice dell’Istituto Ramazzini di Bologna, e il dottor Alfio Turco , ceo di Polab Srl. Grazie ai loro contributi abbiamo circostanziato il contesto in cui è nato il mio disegno di legge in tema di riordino delle competenze dei comuni in tema di #elettromagnetismo e insediamento territoriale degli impianti radioelettrici, di radiodiffusione e di telefonia mobile. Nell’epoca in cui le infrastrutture digitali e l’impiantistica tecnologica rappresentano un asset cruciale del nostro vissuto, non si può rimanere fermi a leggi di vent’anni fa. E’ risibile pensare di approcciare a sfide come quella del 5G con strumenti normativi così obsoleti, che hanno contribuito oltretutto a creare discrepanze abnormi tra un comune e l’altro. Col nostro #Ddl del M5s gettiamo la prima base per una linearizzazione delle procedure e per nuovi strumenti di supporto alle amministrazioni comunali, totalmente abbandonate a loro stesse in tema di “piani antenne”. Ogni comune dovrà avere invece competenze precise e appositi regolamenti in materia, da formulare dopo la consultazione di esperti tecnici del settore. Inoltre, l’obiettivo è quello di investire in modo concreto il Dipartimento per la trasformazione #digitale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, del ruolo di “perno” di questo percorso che tutti i primi cittadini italiani dovranno affrontare. La finalità è sin troppo semplice: l’accesso a determinati servizi va garantito a tutti nel rispetto della salute dei cittadini. Oggi invece ci sono troppe storture e pericolosi casi di abuso. La politica su questo fronte deve agire in fretta, altrimenti anche l’avanzamento tecnologico rischia di entrare in crisi”. Così in una nota il senatore Sergio Romagnoli (M5s), primo firmatario del Ddl 2343.