Il Decreto Terremoto che ha avuto l’ok dell’aula del Senato rappresenta il frutto di un grande lavoro di mediazione fatto in commissione speciale da tutte le forze politiche. Con una priorità: allineare proroghe, scadenze e agevolazioni alla data del 31 dicembre e in generale di semplificare il quadro burocratico e normativo, come del resto anche i sindaci del cratere sismico da sempre chiedono. Purtroppo, la ristrettezza delle coperture finanziarie disponibili non ci ha consentito di apportare tante migliorie al testo. Per tale motivo, risultano del tutto insensati gli attacchi scomposti degli esponenti Pd Morgoni, Pezzopane e Verducci, i quali sanno benissimo che alcuni emendamenti erano irricevibili per assenza di fondi stanziati.
Sfruttare una situazione drammatica come quella delle popolazioni terremotate per sollevare modeste polemiche parlamentari –specifica - non è proprio il massimo: il decreto di cui parliamo, del resto, è stato varato dal governo Gentiloni. Il Pd è stato al governo per quasi due anni dopo gli eventi sismici: non si comprende perché le cose che chiedono ora non le abbiano messe in atto in uno dei loro tanti decreti. Per quanto ci riguarda, l’impegno del M5S è massimo nei confronti delle zone interessate e siamo certi che il governo saprà dare tutte le dovute risposte ai terremotati. In poche settimane sono arrivati nel cratere sismico del Centro Italia il premier Conte, il ministro dei Beni Culturali Bonisoli e quello dell’Istruzione Bussetti. Un’indicazione chiara dell’attenzione del nuovo esecutivo per queste terre. #SISMA2016